Per un secondo, Giovanni considerò sul serio l’idea di mandare tutto al diavolo, di rischiare tutto per Leo, di saltare nel vuoto, finalmente, era una follia certo, ma una follia così meravigliosa, così allettante…
Salto nel vuoto, edito per Albatros, è il primo romanzo di Giuseppe Fadda, un giovane scrittore comasco; fin dalle prime righe si nota quanto sia viscerale l’impegno dell’autore nel far comprendere ai suoi lettori l’incubo, il loop infernale a cui decide di ragazzin* sono espost* solo perché si arrapano, si masturbano e soprattutto amano una persona dello stesso sesso. Sono tutti pensieri, riflessioni che nessuna persona Cis Etero sarà costretta a fare: ai primi amori solitamente si associano momenti di indecisione, inadeguatezza, ma quasi mai di vergogna, almeno non così viscerale come quella che prova Giovanni.
Il lettore quindi viene esposto a tutta la crudezza dei sentimenti di chi è portato, da una società ancora purtroppo retrograda, a sentirsi sbagliato, quando invece, di sbagliato, non ha proprio nulla. La storia di Giovanni si incrocia con tantissimi spunti per chi vuole essere educato all’amore: sì, perché la storia adolescenziale che scaturisce all’incontro con Leo non è altro che questo, amore.
E io aspetto con ansia il momento in cui potremo godere dell’amore omosessuale, poliamoroso, non binario e pansessuale senza aver la costante necessità di giustificarlo. Senza dover per forza educare chi ci sta intorno che non c’è giusto e sbagliato, ci sono solo pletore di ragazzin* che si vogliono innamorare, punto. In barba a chi non accetta che il mondo è così da sempre, non dal 2021; in barba ai genitori che non capiscono; in barba a rappresentanti religiosi che si nascondono dietro alla loro interpretazione della vita. Giovanni si innamora, basta. Giovanni si innamora di Leo e va bene così. Deve andare bene così a tutti perché è in quella direzione che il mondo, nelle più rosee aspettative, sta andando. Giuseppe Fadda fa sfoggio di tutta la sua rabbia, di tutta la sua incapacità di comprendere il perché chi ama debba essere costretto a non godere appieno della propria relazione senza sentire l’esigenza di nascondersi da sguardi indiscreti; è un autore informato e acuto (ho apprezzato moltissimo l’inserimento di tutta una serie di bibliografia sull’amore omosessuale).
In un’Italia in cui ancora si fa fatica anche solo a discutere una legge in senato senza pressapochismo e una buona dose di ignoranza, Salto nel vuoto rappresenta quella necessità espressiva di raccontarsi senza censure e, alla fine, senza vergogna.

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