Inscena il dialogo tra due o più sconosciuti in un ascensore: all’improvviso si sente uno strano odore…
“Lo sente anche lei?”
“Che cosa?”
“Questo profumo di salsedine.”
“Mmmm… a dire il vero no, mi dispiace. Devo avere il naso tappato.”
“Chissà da dove viene…”
“Non saprei proprio. Però settimana scorsa ricordo di aver sentito un profumo intensissimo di caffè tostato, altrettanto inspiegabile.”
“Non ricordo… del resto settimana scorsa non ho nemmeno preso l’ascensore: ero appena stato dal dietologo e facevo tutti i giorni le scale a piedi.”
“Ah, sì, la dieta! Anche io dovrei mettermici, ma sa, quattro piani di scale, dopo il lavoro…!”
“A chi lo dice! Ma dopo una dura giornata in ufficio detesto rientrare a casa, già sporco dello smog della città, e sentire quella terribile puzza di fumo che riempie il maledetto ascensore.”
“L’ha detto! Che maleducazione, questi giovani, sempre a fumare dove non dovrebbero per non farsi scoprire dai genitori! A volte però, la mattina, scendendo in ascensore per andare al lavoro mi accoglie un profumo buonissimo di cornetti appena sfornati… chissà da dove viene!”
“Sarà qualche condomino con la buona abitudine di visitare il panettiere all’angolo per colazione…”
“Eh, già! Ah, guardi: il mio piano. Arrivederci, e buona giornata!”
Le porte si chiusero e l’ascensore cominciò a scendere verso il piano terra.
Nella sua corsa tranquilla ripensava al weekend appena trascorso al mare, ai caffè con brioche condivisi con il signor Pianerottolo, alle sigarette rubate di tanto in tanto, per rilassarsi, a fine giornata, quando il traffico delle ore di punta, il frenetico andare su e giù lascia un attimo di respiro…
Ah, ma del resto: che ne sa la gente della vita segreta di un ascensore?
Chiara
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