Scrivi una storia d’amore che abbia come protagonista un prete.
Osservo con l’occhio celeste
questo fratello del figliol
ch’io persi.
Ascolto la sua voce
tremante, che mi prega insicura,
e fa pianger di sangue
il mio cuore.
Del suo omelico canto
ogni nota raccolgo,
sognando
ancora d’esser mortale,
perch’io sia strumento
del suo fiato.
Sogno in segreto che, spoglio
della talica veste,
rinneghi per me il testamento
e io per lui il secondo
mio titolo.
E così, dalla passion
sospinta, pur non torrei alcuna
mia libertà,
ma il maggior giogo
di chi m’illuse della casta
virtù d’esser sua sposa.
Ad ogni fiato amoroso
tornerebbe in eco un “Padre
nostro”, a ogni carezza
un chiodo.
Tutti i tuoi figli creasti
a te simili
e pur quel sorvegliante
che precluse a me il piacer
ch’apre il menarca!
Pure il figlio ritrovato
ora repulgo.
Comprendo ora,
Fino in fondo, la sciagura mia!
Negli occhi tuoi
Vedo la luce di colui
Che mai mi ebbe
E mai mi avrà!
Vedo riflesso il mio desio,
Concepito nel peccato
Che mai commisi…
Elevarti vorrei
Al livello dell’Altissimo.
Appagherei
Il mio mortale istinto
E arrivo,
Con questo arrovellamento,
A realizzare la tremenda fatalità:
Tu,
riflesso dell’Altissimo, sei lui!
Se la tua carne mortale,
Mutare dovesse,
Lui in completo diverresti.
E allora mi ritroverei
A lui nuovamente devota,
Perché a lui,
Come te,
Fedele in eterno sono…
Edoardo
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