Non c’è stato

tra di noi

un vero saluto,

ma un addio

di straziante amore.

E ti scorgo

in un passante,

assorto,

nel suo lento

passeggiare.

Il respiro mozzato,

il cuore spezzato,

una lacrima, sola,

che il mio volto riga.

Se fossi tu,

se fossi veramente tu,

ti fermerei,

di slancio.

Se fossi tu,

quante parole ti direi.

Se fossi tu,

resterei in silenzio,

per un altro sguardo,

per un abbraccio,

per dirti grazie così forte

da lasciartelo attaccato.

Si cancellano,

nella luce del crepuscolo,

i ricordi dolorosi,

gli ultimi istanti,

di sofferenza

racchiusa

nella mia mano,

stretta

alla tua.

Restano

i pomeriggi nei prati,

le biciclette

abbandonate

accanto a muri di calce

su cui rimbalza

un pallone.

Restano

i segni sui libri

regalati,

le mille strade

che mi hai insegnato

a riconoscere.

Restano l’onestà

e la forza,

restano il sorriso

e la fiducia.

Restano.

I sogni.

Restano.

Un passo

che ti esclude

dal mio sguardo.

Un passo,

e mi domando:

lo hai mai capito

quanto ti amavo?

Si scuotono

nel vento le fronde.

È l’abbraccio

dell’autunno.

Ed io ti cerco,

non ho mai smesso,

e se ci riesco,

se per quel giorno

un qualche dio

mi ha sorriso di buon grado,

riesco a trovarti

nel palmo, stretto,

della mia mano.

Francesca


0 commenti

Lascia un commento

Avatar placeholder

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *