Il tuo migliore amico sta per presentarti, finalmente, la sua nuova ragazza, di cui ti ha tanto parlato; non appena incroci il suo sguardo la riconosci: è stata la fidanzata di una tua cara amica… Descrivi l’incontro usando la tecnica del flusso di coscienza.

La porta del bar si continua ad aprire per colpa di quel vento gelido che perturba la città da due mesi e il barista continua a percorrere i dieci metri che separano il bancone dall’entrata per chiuderla, un pendolo sbuffante su cui mi sono concentrato dal momento in cui Enrico mi ha confessato di aver iniziato una relazione con una ragazza conosciuta in discoteca, vuoi perché vorrei proprio sapere chi frequenta più di mezza volta le conoscenze fatte da ubriachi il venerdì o il sabato sera mentre si balla, vuoi perché Enrico tutto mi sembra fuorché capace di aprire bocca con una ragazza per conversare, figuriamoci aprirla per chiedere di uscire e durante quell’uscita limonare, baciarsi e abbracciarsi e fare quelle cose che si fanno nell’irruenza delle prime due tre quattro uscite prima di capire chi si ha davanti e poter definire dei limiti da poter e non voler valicare quando la conoscenza diventa più del guardarsi beatamente negli occhi e tutte quelle fandonie che mi son trovato a vivere con Fabiana tre anni fa, in ritardo di sette anni rispetto a tutti i miei compagni di classe, e tutti sappiamo come è andata a finire, male, ma quell’andamento del barista mi stava ipnotizzando nonostante l’incredulità e non sapevo veramente come aprire bocca per esprimere i pensieri che mi stavano saltando per la testa, i come i perché i quando i chi i dove, soprattutto i perché ma i perché dovevo chiederli a lei, il perché di come tra tre miliardi e qualcosa in più o in meno di uomini avesse scelto il mio amico Enrico a cui per l’amor del cielo voglio un bene dell’anima e per lui ammazzerei ma questa ragazza mi dovrebbe spiegare il perché di Enrico ma forse questa ragazza si sta avvicinando al nostro tavolo perché una ragazza sola che entra in un bar anni ’70 vestita di tutto punto ignorando il bancone delle sigarette e guardando verso di noi non può che essere la ragazza di Enrico, ma è proprio una bella ragazza che cammina aggraziata se solo il barista nel suo movimento ipernervoso non le avesse tirato una mezza spallata facendole perdere l’equilibrio ma direi per fortuna che i miei pensieri sul chi il come il dove il quando ma soprattutto il perché si sono assopiti lasciandomi la mente lucida e consentendomi di allungare un braccio e affrancare la presa sul suo per evitarle una dolorosa caduta su un pavimento ricoperto di foglie e impronte terrose degli avventori di quel bar di seconda o terza categoria che di solito certe ragazze le fissano, fanno cenni d’intesa col compagno di bevute e fissano ancora più intensamente, questa volta in coppia, la malcapitata ragazza che pur sentendosi in difficoltà non ha sostegni almeno non come nel caso di questa ragazza minuta, con la chioma ramata che scorre per tutta la schiena ed accarezza il bordo di quella gonna che nasconde molto ma lascia intendere altrettanto, una gonna nera con delle piccole balze bianche che mi hanno sofficemente sfiorato mentre la ragazza stava cadendo e mi hanno fatto ripensare a Fabiana, ancora, e a quella sua foto in chiesa, vestita di bianco, caricata su Instagram solo qualche mese dopo la fine della nostra storia durata un anno e un po’, e mentre ci pensavo e sentivo gli occhi diventare lucidi e le dita fredde e sudaticce la ragazza davanti a me parlava, mi ringraziava e si presentava a quell’insieme di carne e pensieri tristi che sono io, ma non riuscivo a concentrarmi su nulla che non fosse una foto vecchia su cui avrei dovuto passare sopra, e anche il mio psicologo aveva pensato che fosse passato tutto e avessi elaborato il fattaccio, forse solo non aveva messo in conto un incontro del genere, con una gonna, una gonna, perché un tocco così soffice non lo sentivo da tempo, da quando Fabiana metteva quell’intimo bianco setoso e di pizzo che mi faceva impazzire, perché quella ragazza la sto guardando in faccia, dritta negli occhi, e mi dice qualcosa di strano, mentre il barista adesso sta iniziando a sbattere la porta violentemente senza capire che se non mette un fermo quella porta continuerà ad aprirsi e sto per andare a dirglielo con fare indispettito mentre Enrico mi sta parlando chiedendomi se sto bene visto che ha notato il mio biancore ma io non lo sto ascoltando mentre sposto indietro la sedia mi scuso con loro e mi alzo per parlare col barista ma mentre mi sto alzando guardo bene dritta negli occhi quella ragazza, la nuova ragazza di Enrico, e mi risiedo scusandomi per essermela presa e in quel momento sento una vampata di calore partire dal collo e arrivarmi ai piedi a cui sentivo un freddo polare e penso al perché io son sicuro di aver visto quella ragazza da qualche parte ma non saprei definire dove tra tutti i club ristoranti pub bar stadi pizzerie vinerie che ho frequentato negli ultimi tempi, ma se sono sicuro di una cosa quel qualcosa è la mia abilità nel riconoscere i volti e penso a dove ma non mi viene in mente fino a quando tra le chiacchiere dei due innamorati e i miei risolini e i miei cenni del capo accompagnati da qualche suono gutturale e nasale senza alcun significato prendo in mano il telefono e vado sul profilo Instagram di Fabiana col mio profilo fake con cui attingo informazioni sulla vita della mia ex e in più metto mi piace a qualche sex-worker, sia mai che i miei amici sappiano, e osservo le foto del matrimonio, tutte, fino alla penultima della serie in cui c’è la coppia degli sposi con le coppie dei testimoni tutte abbracciate e il video finale in cui le tre coppie si girano e si baciano assieme e una delle due ragazze della coppia di destra era lei e lì ho capito dove la avessi vista ma in quel momento Enrico mi prende il telefono tutto incazzato perché sono sul profilo della mia ex con un profilo fake durante un’uscita in cui mi sta presentando una persona importante per lui e potrei rispondere alla sua ramanzina dicendo che non stavo guardando la mia ex per malinconia me perché quella ragazza ha un volto familiare, un volto familiare ma di quelli anonimi con cui avrò parlato due volte in tutto il tempo della mia relazione con Fabiana e a cui non so dare nemmeno un nome, cioè il nome lo conoscevo perché lo aveva detto prima mentre fissavo il barista sbattere quella dannata porta ma non lo ricordo troppo bene, era con la C tipo Claudia forse, ma lo so che quella ragazza si baciava e teneva per mano con un’altra ragazza, che questa la conosco bene perché è una grande amica di Fabiana una di quelle che era sempre sole alle feste organizzate a casa di Fabiana e a quanto pare aveva una ragazza nascosta di cui non so se dire o meno ad Enrico ma forse lo sta capendo guardando quella foto e io non so dove parare mentalmente finché le mie sinapsi non spingono un movimento involontario della lingua che articola un “ma è lesbica!” facendo girare il barista mentre va a sbattere per l’ennesima volta la porta.

Davide


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