È un giorno come un altro. Niente di nuovo nel menu del bar sottocasa. Al lavoro sempre la stessa storia: tutti che interpretano il proprio ruolo alla perfezione e io li seguo a ruota.
Sento che il tempo sta cambiando, uscendo, prendo un cardigan leggero.
Mi incammino, attraverso la strada e varco il cancello.
Occhi bassi, cuffie alle orecchie, andamento deciso.
Cade. Cade e si appoggia a me. Io ne sento il peso ma la sostengo.
Grazie. E se ne va e una parte di me con lei. La seguo con lo sguardo allontanarsi, diventare sempre più piccola fino a scomparire.
Cuore, sei tu? Se sì, batti un colpo.
Kristina
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