Al tramonto, in autunno, mentre passaggi tranquillamente nel parco, vedi un vecchio passante, che ti riporta alla mente un ricordo lontano. Descrivi questo ricordo soffermandoti sulle emozioni e le sensazioni che ti suscita.

Rosseggiando sceso era il sole
Sulle fronde ch’intorno
Tremavano fredde del primo
Scurire. Infermo il passo
Portava avanti una figura
Magra, con occhi sereni
E canuto aspetto.
Intorno le foglie aprivan
Varchi sul suo sentiero
Rendendolo saldo alla terra.
Rimbalzò al mio occhio
Quella deferenza pietosa
Dell’Autunno al suo passare.
Più in fondo trafisse nervi
Sangue e carne, dolendo
Di un’ulcera nota.
Più verni che estati ricordo
Aver passati lasciandoti
Per rivederti ancora,
Più rigoglioso fiore
Sulla morta terra, tenendo
Il viso fermo sul tuo nome
E gli occhi umidi tesi
Verso gli schiusi petali bianchi.
Tornando dal marmo grigio
Il viale spazzava il vento
E ghermendo in un abbraccio
Il mio singhiozzo, muto
Lo copriva di dolcezza.
Tornò a trovarmi quella brezza
Sulla sabbia tirrena
Mentre spegneva i suoi raggi
Sul limitare dell’acqua.
Spense il mio ansimare
Nel tumulto delle schiume salmastre,
Asciugando la pelle
Del suo abbandono.
Rimasi illeso dai flutti che violenti
Sbattevano lontano
E vidi spegnersi lento il giorno.
Cammina ancora il vecchio
E il vento ancora sperde
Il mio dolore altrove.

Edoardo


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